DISTURBI EMOTIVI IN INFANZIA ED ADOLESCENZA

Convenzionalmente le problematiche psicologiche in età evolutiva vengono distinte in disturbi internalizzanti ed esternalizzanti.

  • Disturbi d’ansia
  • Disturbi depressivi
  • Ritiro sociale
  • Problemi psicofisiologici
  • Disturbo d’attenzione e iperattività
  • Disturbo oppositivo provocatorio
  • Disturbo della condotta

In associazioni a questi disturbi possono inoltre presentarsi problemi di bassa autostima, difficoltà scolastiche, scarse relazioni sociali, quali indicatori della compromissione del benessere del bambino o ragazzo.

DISTURBI EMOTIVI INFANZIA E ADOLESCENZA

Cosa significa?

Alcune paure e comportamenti critici possono essere tipici di certe fasi dello sviluppo, come la paura del buio o della separazione in età prescolare, l’ansia prestazionale legata ai risultati scolastici o sbalzi di umore in età preadolescenziale.

Quando diventa un problema

Se i problemi tipici di un’età si presentano in altre fasi dello sviluppo o con intensità disturbante, allora possono essere spie di un problema ed interferire con le fasi successive del processo di crescita.
Convenzionalmente le problematiche psicologiche in età evolutiva vengono distinte in disturbi internalizzanti ed esternalizzanti.
I primi si caratterizzano per la tendenza a controllare o a regolare i propri stati interni, emotivi e cognitivi, in modo eccessivo o inappropriato. Problematiche d’ansia o di depressione sono esperienze comuni e in aumento tra bambini e adolescenti, che spesso non manifestano gli stessi sintomi dell’adulto. Pertanto, i problemi non sono sempre facili da individuare all’osservazione esterna.
I disturbi esternalizzanti, invece, si caratterizzano per essere agiti verso l’esterno e comportamenti caratterizzati da iperattività e aggressività.

Come intervenire

Nel pieno del loro sviluppo cognitivo ed affettivo, bambini e ragazzi sono meno consapevoli dei loro stati emotivi e riportano maggiori difficoltà a comunicare un proprio disagio e a gestire la propria sofferenza emotiva. L’intervento terapeutico risulta necessario quando il disagio emotivo e i problemi comportamentali compromettono il benessere emotivo e la vita di relazione del bambino o del ragazzo.
I genitori che si accorgono del malessere del proprio figlio, possono richiedere il consulto dello specialista che li aiuterà a inquadrare il comportamento problematico e proporrà eventualmente un piano di intervento.
La coppia genitoriale è attivamente coinvolta tanto nel processo di valutazione che nel trattamento. In qualità di “primi esperti” del proprio figlio, collaborano con il terapeuta al fine di delineare le cause e i meccanismi di mantenimento della sofferenza del ragazzo, adoperandosi anche nella fase di trattamento.
Intervenire precocemente permette di ridurre lo stato di sofferenza e diminuisce il rischio di sviluppare problematiche in età adulta.